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Giu
Intervista a NAMIRIAL Main Sponsor della quinta tappa di SAIE LAB: Pescara, focus Ricostruzione in zona sismica
Ing. Marco Albareti, Consulente Settore Analisi Strutturale, NAMIRIAL
L’intervista
Per aumentare le opportunità di connessione all’interno della sua community, SAIE ha lanciato i SAIE Lab, eventi sul territorio di avvicinamento alla fiera. NAMIRIAL partecipa al focus di Pescara dedicato alla Ricostruzione in zona sismica: quali soluzioni innovative offre la vostra azienda per questo particolare settore?
Fino dalla sua origine, il software CMP Analisi Strutturale che Namirial propone è stato concepito come strumento orientato alla consapevolezza del progettista. Ci troviamo quindi perfettamente in accordo con la frase del Presidente di ISI, l’ing. Barocci riportata nella pagina riguardo all’importanza della cultura, dell’uso consapevole delle tecnologie e della loro conoscenza.
Questo è ancor più vero nell’ambito del calcolo strutturale, dove l’evoluzione delle tecniche numeriche di analisi e della loro introduzione nell’abito normativo ha portato all’uso in campo professionale di metodi che devono essere utilizzati con la necessaria competenza per ottenere risultati attendibili.
Per questo gli strumenti informatici che proponiamo sono finalizzati non solo al raggiungimento dei requisiti formali di norma, ma alla possibilità di analizzare i problemi strutturali nel loro complesso, da diversi punti di vista, con diverse tecniche numeriche. La flessibilità è un requisito fondamentale quando si interviene in un tessuto edilizio così variegato e stratificato come quello italiano e questa è una caratteristica che il software che proponiamo vanta come punto fondamentale, pur mantenendo costi accessibili.
Questo consente al progettista di formarsi un’idea più completa del funzionamento strutturale, di mettere in gioco la propria esperienza e migliorare la sensibilità nella lettura di eventi e situazioni complesse, come quelle che si devono affrontare in uno scenario di ricostruzione.
Quanto è importante per la vostra azienda la connessione con il territorio?
La squadra di sviluppo e supporto di Namirial per l’ingegneria strutturale è sempre stata formata da ingegneri professionisti con esperienze sul campo. Questo ci consente di interagire in maniera molto stretta ed efficace con i nostri clienti con cui spesso ci troviamo ad affrontare insieme i problemi concreti che ogni territorio pone.
Soprattutto se parliamo di costruzioni storiche, ogni regione ha le proprie tecniche costruttive, i propri materiali le proprie tradizioni, così, nel continuo dialogo con i nostri clienti, si riescono ad ottenere indicazioni preziose che di volta in volta vengono inserite tra le funzioni del programma. Il fatto che lo sviluppo del software sia portato avanti in Italia e che, come già accennato, ci siano nella squadra di supporto professionisti con esperienza diretta sul campo, aiuta a fornire soluzioni che ben si adattano alle esigenze concrete di chi opera sul territorio.
Ci racconti qualche progetto/intervento/case history particolarmente interessante che avete realizzato sul territorio abruzzese…
Abbiamo diversi clienti, non solo abruzzesi, che hanno operato nel territorio, soprattutto nella ricostruzione dopo il terremoto del 2009.
Tra i casi interessanti posso citare un progetto della Cooperativa Architetti e Ingegneri-Progettazione, che tra l’altro è la società che ha dato vita al software CMP Analisi Strutturale, che da più di dieci anni è diventato parte dell’offerta di Namirial.
Insieme ad altri, partecipò alla gara per la ricostruzione del Palazzo di Giustizia di L’Aquila. L’aggiudicazione andò ad un altro raggruppamento, ma la soluzione elaborata ebbe notevoli apprezzamenti. Si trattava di introdurre isolatori alla sommità del primo livello sopra le fondazioni, che insieme al secondo era stato danneggiati in modo limitato. L’edificio presentava dissimmetrie e con l’opportuna progettazione dei dispositivi di isolamento si era riusciti ad ottenere un buon allineamento di centri di massa e rigidezza.
I due piani superiori invece avevano subito danni ingenti ed erano da ricostruire, con requisiti di leggerezza e assenza di controventi. Al posto della prospettata struttura in acciaio, con solai in lamiera grecata e calcestruzzo collaborante, venne proposta una soluzione innovativa, costituita da telai e setti non controventati in legno lamellare e orizzontamenti a pannelli pieni in legno lamellare tipo X‑Lam, con dispositivi di post‑tensione simili a quelli utilizzati nel calcestruzzo armato, in grado di conferire prestazioni strutturali e antisismiche analoghe se non superiori a quelle di soluzioni costruttive tradizionali in acciaio o cemento armato.