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Ecco la road map della digitalizzazione

Si è svolto il 26 novembre l’evento on line “Ready for the Digital World” organizzato dalla rivista Macchine Edili del Gruppo Tecniche Nuove. Che, in occasione dei suoi 40 anni di vita, non ha voluto ripercorrere le tappe che l’hanno portata ad essere un autorevole punto di riferimento nel settore delle testate specializzate. Ma ha piuttosto inteso prefigurare i trend tecnologici che connoteranno nei prossimi decenni l’ambito delle macchine per le costruzioni e, più in generale, l’habitat del cantiere.

L’Europa si sta muovendo per tracciare la road map della digitalizzazione che verrà.  Un percorso non facile perché le competenze digitali non sono distribuite ovunque in maniera uniforme a livello europeo. A questo si aggiunga che il settore delle macchine da costruzione è particolarmente diffidente nei confronti dell’introduzione delle nuove tecnologie, cui guarda con sospettosa perplessità.

Tecnologie amiche nella road map del futuro

Eppure queste nuove tecnologie sono alla base del radicale cambiamento (progettuale, gestionale, operativo) che dovremo tutti affrontare se vogliamo adottare un modello di business vincente a livello produttivo, economico, ambientale.

Come ha sottolineato nella sua relazione il Segretario Generale del CECERiccardo Viaggi, la digitalizzazione da sola non ha alcun valore aggiunto, non è quindi un obiettivo, ma uno strumento formidabile che mette al centro un concetto nuovo di macchina, considerata come un prezioso collettore e generatore di dati. Ma al contempo mette al centro anche un concetto nuovo di uomo, che questi dati deve saper leggere e interpretare. In quest’ottica si inserisce il progetto DigiPLACE elaborato da Politecnico di Milano e illustrato dal prof. Alberto Pavan. Un progetto ad ampio respiro che coinvolge tutta la filiera delle costruzioni, dalla progettazione al cantiere, nessun attore escluso.

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